giovedì 24 settembre 2009

OCCHIO, QUESTO POST POTREBBE IRRITARE GRAVEMENTE I NON FUMATORI. NON A CASO E' STATO SCRITTO DALLA MIA META' OSCURA, TABAGISTA CONVINTA.

di Laura&Lory

Sono nata negli anni 60, quando la sigaretta era uno status symbol, chiaro segno di emancipazione per le donne e di machismo per l’uomo. Si fumava dappertutto, negli uffici pubblici, nei locali di ritrovo, al cinema, sugli autobus e perfino negli ospedali. Non c’era nessun rispetto per i non fumatori, gli studi sul fumo attivo e passivo erano di là da venire e, cosa ancor più grave, non c’era rispetto neanche per la salute dei bambini. Le bionde venivano celebrate sui giornali, nelle pubblicità, al cinema…. chi di noi può dimenticare il grande Bogart?

Gli anni 70 portarono alla ribalta un altro tipo di fumo, gli hippies immortalati a Woodstock si passavano cannoni con la stessa facilità con cui da bambini avevano fatto girare la bottiglietta della Coca Cola.
Negli anni 80 qualcosa cominciò a muoversi, si cominciò a parlare dei danni che il fumo provocava, del suo stretto legame con l’insorgenza del cancro ai polmoni e delle malattie vascolari. Timidamente si affacciarono alla ribalta i primi contestatori, si proposero delle limitazioni, niente più fumo sui mezzi pubblici (ma si poteva fumare su aerei e treni), negli ospedali (tranne che nelle sale d’aspetto) e in qualche ufficio pubblico.
Con gli anni 90 arrivò la consapevolezza che si portò dietro i primi divieti e, come una sorta di effetto collaterale, i due crociati nella lotta al fumo, Veronesi e Sirchia. Da due illuminati ministri alle leggi antifumo del nuovo millennio il passo fu breve…
Ma questa è storia che appartiene al passato, di più recente abbiamo l’ultima limitazione imposta ai tabagisti in quell’isoletta di pescatori che è la vecchia, cara Inghilterra: il divieto di fumare nella propria auto. Ovviamente il divieto si inquadra in una più vasta campagna per la sicurezza sulle strade ma, come al solito, si inserisce su un terreno di discussione molto più ampio che è quello delle libertà della persona. Proprio così, cari i miei salutisti, perché non è certo un caso che uno dei più accaniti nemici della sigaretta fosse un tale Adolf Hitler (la sua campagna antifumo era volta a preservare la salute della razza ariana) da tutti noi conosciuto come il più grande difensore dei diritti umani… o sbaglio?!?
Sono una fumatrice e ho detto SI alla legge antifumo, non era pensabile affidare una materia tanto delicata al buonsenso della gente, gli italiani, si sa, hanno bisogno delle minacce per comportarsi da bravi bambini. Ma adesso stiamo veramente esagerando! Perché se è vero che è pericoloso guidare con la sigaretta tra le dita è altrettanto pericoloso togliere la mano dal volante per poggiarla sulla coscia della tua ragazza, è pericoloso togliersi quella fastidiosa caccola che ti ostruisce la narice come un tir di traverso nella galleria del Frejus, è pericoloso soffiarti il naso, grattarti il sedere, controllare l’acconciatura allo specchietto, ascoltare lo stereo, parlare al telefonino anche se con l’auricolare, è pericoloso perfino pensare ai caxxi tuoi! Già, perché in macchina qualsiasi distrazione può costarti la vita, non solo il fumarti una sigaretta.
Stiamo veramente grattando il fondo del barile… di questo passo arriveranno a proibirci di fumare anche in casa nostra (negli Stati Uniti ci sono condomini interdetti ai fumatori)! Non basta metterci davanti lo spauracchio del cancro, non basta ghettizzarci fuori dai locali, oggetto degli sguardi accusatori di quanti hanno mantenuto intatta la purezza dei propri polmoni (poveri illusi…), non basta smaronarci con speciali televisivi e pubblicità progresso, la beffa più grande è venderci le nostre amatissime 20 nemiche/amiche in un pacchetto che è un inno agli scongiuri, rigorosamente griffato Monopolio di Stato! Già, perché in barba a tutte le leggi varate e da varare, è lo stato a fare in modo che non ci manchi mai la nostra dose di veleno giornaliero, è lo stato a lucrare sulla nostra salute. E poi, diciamocelo, quella dei pacchetti intelligenti è una menata che non sta né in cielo né in terra, buona solo a farci sopra le barzellette… (la sapete quella di un tale che entra in un tabacchi, prende le sigarette e legge sul pacchetto: il fumo rende impotenti. A quel punto torna sui suoi passi e chiede timidamente al tabaccaio: potrei avere quelle col cancro per favore?)
Il fumo è un vizio condannabile (sono d’accordo!), bisognerebbe smettere di fumare (condivido!), bisogna proteggere gli altri dal nostro fumo (ben detto!), ma mi permetto di aggiungere, non sarebbe anche il caso di lasciare che ognuno di noi decida di che morte vuole morire?
No, mi sento rispondere, perché il fumatore che si ammala di cancro ai polmoni è un costo per la sanità pubblica. Non più dell’alcolizzato che si ammala di cirrosi epatica, rispondo io, non più dell’obeso che si fa un’overdose di cannoli siciliani, ma a nessuno è venuta in mente una legge che vieti lo spaccio di alcolici o proibisca ai diabetici, ai colesteroglicemici di entrare in pasticceria. Che forse di ictus o coma diabetico è permesso morire e di enfisema no?
Quello che ci sta veramente spappolando le balle, cari non fumatori, non sono tanto le leggi che, ribadisco, quando sono per la salvaguardia del non fumatore sono validissime, quello che ci sta trapanando i marroni è l’invasione nel nostro libero arbitrio, è l’essere continuamente additati, l’essere continuamente chiamati in causa. In sostanza il fumo è una scelta, non condivisibile, ma volontaria. Possibile mai che un povero disgraziato non si possa fumare in pace una sigaretta senza che qualcuno senta il dovere di fargli la morale?!
Una volta ho letto su un accendino: il fumo tiene lontano i rompicoglioni… oggi, ahimè non è più vero neanche questo!

Disclaimer: questo racconto è proprietà intellettuale dell'autore. Anche se non coperto da diritto d'autore, è frutto del suo ingegno.

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